Inserita nel testo curato dalla critica e storica dell'arte Carmelita Brunetti "Dalle neoavanguardie all'arte elettronica".

Recensione critica a cura di Alessandra Primicerio (critico d'arte)

La pittura di Maria Antonietta Gullo si esplica nel figurativo, nei paesaggi, negli elementi floreali e nei dipinti simbolici con un elegante stile decorativo ed ornamentale.

Navigando nel suo sito scopriamo un animo delicato e sensibile e conosciamo un’artista che si dedica non solo alla pittura, ma anche ad altre tecniche : il decoupage, l’arte dei presepi, i dipinti a mano e oggettistica varia. Un angolo del sito web è dedicato ai disegni, alle poesie, ai racconti e ai suoi pensieri.

Tra i vari soggetti da lei dipinti emergono i fiori eseguiti ad acrilico su tela, su cartoncino telato, su supporto legnoso, su cartone pressato o su masonite. Spontaneo è l’effetto, reso con motivi decorativi , con vitalità e armonia di colori: i papaveri, il glicine, le primule, emergono al centro della scena. I fiori per le loro varietà di forme e di colori suggeriscono e stimolano di continuo la creatività dell’artista. Luci e ombre mutano con il cambiare delle stagioni e delle ore e variano quindi la percezioni delle cose come ci hanno insegnato i pittori impressionisti.“ I papaveri” ispirati alla pittura di Monet suscitano passione, calore e amore.

Maria Antonietta afferma che per lei dipingere è uno sfogo. In tutte le sue opere si percepiscono i valori più profondi ai quali è fortemente legata: l’arte deve portare serenità e trasmettere un messaggio all’osservatore, deve saper emozionare e smuovere le coscienze.

In “Mater Natura” l’artista, attraverso emozioni cromatiche, rivela la sua interiorità mettendo in luce un mosaico di sensazioni che colpiscono l’osservatore. In quest’opera si percepisce l’importanza che ha per lei la vita umana. Il bambino è delicato come un fiore e come il fiore non deve essere sciupato.

 

Il dipinto “La farfalla nel girasole” è metafora del cammino dell’uomo che liberato dalla vita terrena raggiunge la salvezza dei beni celesti. E ciò è suggerito dal ciclo di vita della farfalla che da bruco si trasforma in pupa e poi in farfalla che vola via. Secondo credenze ataviche il passaggio dalla morte e una nuova dimensione è rappresentato come una farfalla che uscendo dalla bocca lascia il corpo. Il termine greco psychè significa anima ma anche respiro.

Nell’opera “Ciascuno si crede uno ma non è vero” trasmette un messaggio complesso: la persona non è quella che crede di essere né quella che credono gli altri che sia ma cambia a secondo da chi è guardata. Una donna osserva su un tavolo tre maschere, tre volti con espressioni diverse. L’artista privilegia l’aspetto psicologico e introspettivo e si ispira all’opera di Pirandello “Uno, nessuno, Centomila” dove il protagonista passa dal valutarsi unico, a rendersi conto che è un “nulla”, prendendo coscienza che egli è “Centomila” a secondo di come lo vedono gli altri.

“In punta di piedi”, opera che dà il nome alla personale che Maria Antonietta ha presentato alla Biblioteca Nazionale di Cosenza il 25 gennaio 2014, descrive i suoi passi incerti e timorosi. Simbolicamente rappresentano l’umiltà dell’artista che ci conduce nel suo mondo fatato e magico e che può essere racchiusa nella frase del poeta tedesco GottfriedBenn “L'essenza dell'arte è riservatezza infinita”.

 

Alessandra Primicerio

(critico d’arte)