SIRIA, ATROCITÀ DELLA GUERRA RACCONTATE DAI BAMBINI

La crisi siriana non si arresta e il prezzo più alto lo pagano i bambini. «In alcuni casi i bambini sono stati usati come scudo umano in modo da poter avanzare verso obiettivi militari e alcuni sono stati uccisi ». È la drammatica situazione descritta a Radio Vaticana dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra. Il prelato ha lanciato un appello alla comunità internazionale, affinché se ne «Ci sono circa 280 mila rifugiati nei Paesi limitrofi alla Siria e in alcuni campi, come in Giordania, più del cinquanta per c e n t o d e l l e persone presenti sono minorenni. Inoltre, ci sono centinaia di minori non accompagnati abbandonati in nei campi, non sanno cosa fare e portano il peso di esperienze traumatiche». Dichiarazioni che giungono in concomitanza con la pubblicazione del rapporto Atrocità taciute, stilato da Save The Children. Testimonianze di decine di bambini e adolescenti siriani, costretti ad abbandonare le loro case per raggiungere i campi rifugiati. «Mi hanno appeso al soffitto per i polsi e poi hanno iniziato a colpirmi», quella di Khalid, quindicenne siriano, è solo una delle numerose esperienze raccontate. Le conseguenze del trauma subito dai bambini sono drammatiche: alcuni manifestano comportamenti autolesionistici, altri soffrono di incubi notturni, incontinenza o depressione. «Si stanno commettendo atti di violenza orribili sui bambini in Siria. Un’assistenza adeguata potrà aiutarli a superare lo shock subito, ma questi crimini devono essere raccontati e documentati perché chi ne è responsabile possa essere chiamato a risponderne», dichiara Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia. Lanciata anche una petizione internazionale rivolta all’Onu. (da: A Sua Immagine Giornale Anno IV n°40 - 01/06 Ottobre 2012)

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